venerdì 8 febbraio 2008

(PAY UP) MANIERINO KILL

Era da tempo che M.K. non faceva visita a suo zio Gambler, non andava se non c’era un motivo preciso.
-Ehi! Chi si vede! Quel mulo di mio nipote Kill!
-Salve zio…Come si sta a Mantua, New Jersey?
-Molto meglio che in quel manicomio di New York! La vita mondana qua farebbe la gioia di un gesuita, è il
posto ideale per un ex truffatore a riposo…A New York tutti bene? Tua sorella, Kill? S’è poi sposata con
quell’ebreo polacco?
-Sì, hanno due figli, Jethro e Yehudi.
-Mmm, che nomi di merda!…Il lavoro come va?
-Bene. Ho fatto secco un bambino proprio stamani. Li odio i bambini. Continuava ad urlare.
-Bravo! Uno che non si fa scrupoli ad ammazzare chiunque è uno di cui ci si può fidare in questo lavoro! Poi
i bambini sono fastidiosi, io l’ho sempre detto: Erode avrebbe meritato il Nobel per la pace! Senti un po’, gli
Yankees come vanno?
-Così, così quest’anno.
-Peccato…e quel fottuto nero di Jersey Joe è sempre campione?
-No, ha perso con Rocky Marciano.
-Cazzo, dopo un nero campione un italiano!
-Senti, zio: m’è arrivata una cartella delle tasse a nome William B. O’Neill, uno dei falsi nomi che uso…
-Hai i documenti di questo O’Neill?
-Certo me li hai falsificati tu.
-C’è l’indirizzo?
-Sì.
-Ok, spediscigli la cartella, l’ingiunzione con la mora la spedisco io…Senti: faccio le pancakes, eh, Kill?
-No, zio…le tue pancakes fanno schifo. Andiamo al bar, pago io e se troviamo bambini per la strada li
prendiamo a calci.

(Racconto di Luca Bonelli)

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